Da quando è iniziato il conflitto in Ucraina, la Russia ha intrapreso un percorso significativo nella formazione di giornalisti che sostengono la sua narrativa. Tra le iniziative più rilevanti c’è la creazione della Scuola per corrispondenti di guerra, un programma dedicato alla preparazione di reporter che operano sotto l’egida del Cremlino nei territori occupati.
Questo sviluppo è stato evidenziato durante la conferenza Disinfo2025, dove esperti hanno analizzato la crescente sofisticazione delle tecniche di propaganda russa.
La Russia ha avviato due iniziative principali: la già citata Scuola per corrispondenti di guerra e il Global Fact Checking Network. Quest’ultimo, nonostante il nome, funge da strumento di propaganda, mirato a diffondere informazioni che avvantaggiano la posizione russa. Tale strategia si inserisce in un contesto più ampio di repressione dei media indipendenti, con l’obiettivo di monopolizzare l’informazione riguardante il conflitto.
Inaugurata nel marzo, la Scuola per corrispondenti di guerra offre corsi gratuiti per aspiranti giornalisti. I partecipanti apprendono a condurre interviste con i soldati russi e a gestire le operazioni di reportage sul campo. Questa scuola è diretta da giornalisti con esperienza nei media statali, i quali impartiscono formazione mirata a garantire la fedeltà alla linea del Cremlino. Il primo gruppo di diplomati ha ricevuto i loro attestati in un evento che ha suscitato preoccupazioni per le implicazioni di tale formazione.
Nel contesto di questa guerra dell’informazione, il Cremlino ha intensificato la sua reazione contro i media indipendenti. La repressione sistematica dei giornalisti critici ha portato a una situazione in cui molti sono costretti a vivere in esilio o a subire incarcerazioni. Questa strategia ha lo scopo di mantenere sotto controllo la narrazione sul conflitto e di silenziare qualsiasi voce dissenziente.
La preparazione di reporter di propaganda non si limita agli adulti. Iniziative come quella del Mediatopol, un centro sostenuto dalle forze di occupazione russe, hanno avviato corsi per adolescenti. Questi programmi sono progettati per formare giovani che apprendano le basi del giornalismo, come la fotografia e il montaggio video. Tali corsi mirano a creare una nuova generazione di reporter, in grado di contribuire alla diffusione della propaganda russa.
Fondato nel novembre, il Global Fact Checking Network si propone di riunire esperti e giornalisti per contrastare la disinformazione. Tuttavia, è in realtà un veicolo di propaganda gestito da entità legate al Cremlino. Con l’obiettivo di apparire come un’alternativa alle organizzazioni internazionali indipendenti, il network cerca di legittimare la narrativa russa e di promuovere informazioni favorevoli al regime.
In conclusione, la Russia sta intraprendendo un percorso strategico per formare una nuova generazione di reporter, con il chiaro intento di rafforzare la sua propaganda nei territori occupati. La repressione dei media indipendenti e la creazione di istituzioni dedicate alla formazione di giornalisti propagandisti rappresentano segnali preoccupanti per la libertà di informazione e per la democrazia.
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