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Casa di Lucio Dalla a Bologna: dove abita l’arte a 360 gradi

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Un tempo era la dimora di uno dei più importanti cantautori e poeti italiani. Oggi è una vera e propria attrazione nel centro di Bologna.

La casa di Lucio Dalla rappresenta l’emblema della musica nostrana. Non solo rispecchia l’estro, il talento e la personalità del musicista.

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Ma è anche un racconto della storia del nostro Paese attraverso oggetti e ricordi.

Casa di Lucio Dalla Bologna: dove si trova

Un tripudio d’arte, a 360 gradi. Canzone, cinema, fotografia: tutto all’interno di quelle mura che per anni accolsero Lucio Dalla, le sue passioni, i premi ricevuti, le collezioni d’opere di valore inestimabile, ma anche gli utensili della vita di tutti i giorni.

Oggi è gestita dalla Fondazione che porta il nome del cantautore, e si trova al piano nobile di un maestoso Palazzo Bolognese del Quattrocento.

Lo stesso che nel Cinquecento era proprietà della famiglia Fontana, tra le più facoltose del capoluogo emiliano, ritratta dalla bottega di Basoli e Giani negli affreschi del salone.

Casa di Lucio Dalla Bologna: le stanze

Sono principalmente tre le camere della casa aperte al pubblico, fonti di ricordi e cimeli.

La Stanza delle Colonne

Un salottino con alto soffitto, pavimento in legno e colonne in marmo. La Stanza è ricca di opere d’arte che raffigurano il Sud Italia: da Napoli alla Sicilia, passando per Capri. Luoghi che Dalla amava, soprattutto in estate, e che hanno profondamente segnato i suoi brani e la sua cultura.

La Stanza Caruso

Qui ha sede la Pressing Line, l’etichetta discografica presieduta e fondata dallo stesso cantautore. Un salone che era anche ufficio, sala riunioni e sala pranzo. Vita privata e professionale, insieme.

La Stanza contiene anche dipinti e sculture. Sul tavolo di cristallo, poi, sono esposti diversi premi, come il microfono dell’RCA.

Casa di Lucio Dalla Bologna: lo Studio

Una piccola camera in cui Dalla riceveva collaboratori e amici per riunioni “strettissime”. Si sedeva sulla poltrona vicino alla finestra, leggeva e componeva capolavori del calibro di Futura, nata mentre osservava un pezzo del muro di Berlino, in mostra sulla scrivania.

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