Gli impianti fotovoltaici, sin dalla loro introduzione, hanno trovato ampi consensi per i notevoli benefici economici ed ecologici che garantiscono. Si tratta comunque di prodotti piuttosto costosi e, in quanto tali, necessitano di una grande attenzione in fase di installazione ma anche di manutenzione.
Risulta quindi necessario affidarsi ad aziende specializzate, in possesso delle competenze tecniche adeguate per occuparsi in prima persona di tutte le fasi dell’installazione in modo corretto. In questo articolo analizziamo quelli che possono essere identificati come i 3 step principali per installare un impianto fotovoltaico, che ne garantiscono un perfetto funzionamento ed una lunga durata nel tempo:
- analisi preliminare;
- progettazione;
- installazione
Infine faremo una valutazione sulla manutenzione da eseguire per garantire il corretto funzionamento dell’impianto per molto tempo.
Installazione impianti fotovoltaici: l’analisi preliminare
In fase di analisi preliminare devi porti una serie di domande, alle quali solo un’azienda specializzata del settore può risponderti. Prima di avviare l’installazione devi fare una serie di valutazioni per scegliere l’impianto più adatto alle tue necessità, tenendo anche conto dell’ambiente circostante e delle possibili criticità che rischiano di incidere negativamente sulle prestazioni.
Innanzitutto devi chiederti quali sono i consumi dell’utenza, che devono essere calibrati secondo le tue necessità. Altra analisi da fare è quella relativa al tetto, che deve essere idoneo per l’installazione di un fotovoltaico solare. Allo stesso modo devi considerare la tipologia di copertura ed orientamento per ottimizzare le prestazioni.
L’impianto fotovoltaico deve essere realizzato secondo determinati criteri di natura estetica, paesaggistica ed architettonica. Occhio poi agli ombreggiamenti, che possono essere naturali o artificiali e che rischiano di provocare decadimenti di prestazioni.
Da valutare inoltre la potenza di cui hai bisogno e le modalità per connetterti alla rete del distributore, che può essere monofase o trifase, oppure a bassa tensione e media tensione. Infine bisogna fare una valutazione sull’iter burocratico, che può risultare complesso per chi non mastica della materia. Sono infatti necessarie determinate autorizzazioni prima di procedere all’installazione dell’impianto.
Domande alle quali, come già accennato, può rispondere solo personale adeguatamente formato ed aggiornato sulla materia che, dopo un approfondito sopralluogo, avrà una panoramica più ampia della situazione e saprà trovare le soluzioni più pertinenti.
Progettazione degli impianti fotovoltaici
Dopo aver verificato tutte le situazioni contingenti e le possibili criticità, si può passare alla progettazione dell’impianto fotovoltaico.
Un impianto fotovoltaico è formato da un gruppo di moduli fotovoltaici, noti come pannelli, una componente elettrica ed una elettronica. I pannelli incamerano l’energia solare per poi trasformarla in energia elettrica tramite l’effetto fotovoltaico.
In fase di progettazione bisogna studiare la soluzione più adatta per catturare quanta più energia solare possibile nell’arco di un anno. Il generatore fotovoltaico deve essere esposto maggiormente alla luce solare, perciò si sceglie l’orientamento verso Sud e si evitano fenomeni di ombreggiamento. Eventualmente si possono adottare orientamenti alternativi per bypassare vincoli architettonici o fenomeni di ombreggiamento, purché l’esposizione solare sia considerata comunque sufficiente.
Eventuali perdite di energie, dovute appunto ad un orientamento sbagliato, determinano importanti aumenti sui costi del kWh prodotto ed uno scarso ritorno sull’investimento. Ottimizzare l’orientamento significa mettere l’impianto nelle condizioni di rendere al meglio ed ottenere un rapido ritorno sull’investimento effettuato.
L’installazione degli impianti fotovoltaici
Per quanto riguarda l’inserimento architettonico, se si tratta di installazioni su coperture a falda, l’orientamento e l’inclinazione devono essere valutati tenendo presente che è preferibile mantenere il piano dei moduli parallelo o complanare rispetto alla falda. In questo modo non si modifica la sagoma dell’edificio, né si aumenta l’azione del vento sui moduli. Bisogna favorire la circolazione d’aria tra la superficie dell’edificio e la parte posteriore dei moduli per ridurre le perdite per temperatura.
Ci sono principalmente due opzioni per quanto riguarda la scelta dell’impianto: impianti connessi ad una rete elettrica di distribuzione, detti “grid-connected”, e impianti isolati stand alone.
Negli impianti “grid-connected” i pannelli producono l’energia, che viene successivamente convertita in corrente elettrica alternata per alimentare le utenze o per caricare il sistema di accumulo. L’eventuale surplus di energia può anche essere immessa nella rete elettrica nazionale o, eventualmente, immagazzinata per poi riutilizzarla in un secondo momento se ce n’è bisogno.
Negli impianti stand alone invece l’energia prodotta alimenta direttamente il carico elettrico. L’energia in eccesso viene immagazzinata nelle batterie, quindi è disponibile in quei periodi in cui il generatore fotovoltaico non può garantirla. Soluzioni del genere sono molto indicate per fornire di energia le utenze isolate.
L’impianto deve quindi essere dimensionato correttamente, per abitazioni o per aziende, secondo il fabbisogno necessario e gli spazi a disposizione. L’impianto su copertura può anche essere completamente integrato alla struttura architettonica, assolvendo così ai requisiti di natura estetica.
Dopo aver illustrato le fasi di installazione degli impianti fotovoltaici, vediamo come occuparci della manutenzione dei nostri nuovi impianti.
Manutenzione impianti fotovoltaici
La manutenzione è fondamentale per garantire un perfetto funzionamento degli impianti fotovoltaici e per evitare guasti o malfunzionamenti che richiedono spese molto più ingenti.
Innanzitutto va effettuata una manutenzione ordinaria dell’impianto, che può essere svolta in autonomia dal proprietario. C’è poi una manutenzione periodica, da fare dopo un determinato intervallo di tempo, che invece deve essere realizzata da un tecnico specializzato.
Per una manutenzione ordinaria fai da te è necessario pulire costantemente i pannelli solari e monitorare il loro rendimento. Polvere, foglie, smog, salsedine e qualsiasi altro oggetto esterno possono avere un impatto negativo sui pannelli, che devono quindi essere puliti con una certa periodicità con spazzole e detergenti appositi. In caso di nevicate, bisogna invece rimuovere la neve che si deposita sui pannelli.
La manutenzione periodica, o anche straordinaria, deve invece essere effettuata da un tecnico specializzato che si occupa di tutte quelle operazioni di controllo e pulizia che non possono essere svolte dal proprietario per una questione di sicurezza. Inoltre solo un tecnico specializzato ha le competenze e gli strumenti adeguati per riparare eventualmente le componenti danneggiate o usurate.
La manutenzione straordinaria ha il compito di mantenere l’impianto sicuro ed efficiente nel tempo, prevenendo eventuali guasti o malfunzionamenti. Con un’attenta manutenzione ordinaria e straordinaria è possibile prolungare la vita degli impianti fino a 25 anni.