Perché è importante verificare la copertura prima di attivare un’offerta Internet?

Sottoscrivere un abbonamento Internet senza conoscere esattamente la copertura disponibile nella propria zona è uno degli errori più comuni, e più costosi, che si possano commettere.

Spinti dalle offerte commerciali sempre più aggressive, molti utenti si affidano a promozioni che promettono velocità elevatissime e prestazioni top, per poi scoprire solo dopo l’attivazione che la propria abitazione è coperta solo da connessioni ibride o, peggio ancora, da una vecchia ADSL. A quel punto, il disservizio è già in atto e uscirne può non essere così semplice.

Il concetto di “copertura” non si limita a un sì o no. Esistono molte variabili: il tipo di tecnologia realmente disponibile (FTTH, FTTC, FWA, ADSL), la qualità della rete locale, la saturazione delle linee nella zona e perfino la distanza fisica da un armadio stradale o da un ripetitore wireless. Ignorare tutto questo significa accettare il rischio di pagare per un servizio che non potrà mantenere le promesse dichiarate.

Per questo motivo è fondamentale capire come verificare la copertura internet nella tua zona, quali valori sono ideali e, quindi, a quale fornitore affidarsi per il contratto. Vediamo tutto in dettaglio.

Cos’è la copertura e quando è richiesta?

La copertura Internet rappresenta la disponibilità tecnica di una specifica tecnologia di connessione in un determinato indirizzo. Quando si parla di copertura, non si intende solo la possibilità di attivare un qualsiasi servizio, ma la compatibilità tra la tecnologia pubblicizzata e l’effettiva infrastruttura disponibile in loco. In parole semplici: la pubblicità dice “fibra 2.5 Gbps”, ma se nel palazzo non arriva la FTTH, quel servizio non è tecnicamente erogabile nelle condizioni promesse.

È fondamentale distinguere tra copertura nominale e copertura effettiva. La prima si basa su dati previsionali e viene spesso utilizzata dagli operatori per scopi commerciali; la seconda si riferisce invece alla reale capacità di attivare il servizio con prestazioni coerenti rispetto all’offerta sottoscritta. Ecco perché molti contratti prevedono la dicitura “salvo verifica tecnica”: l’attivazione può essere annullata se, durante l’intervento tecnico, si scopre che la linea promessa non è attivabile.

La verifica della copertura è richiesta ogni volta che si attiva una nuova linea o si cambia operatore. In alcuni casi, viene effettuata in automatico dall’operatore al momento della sottoscrizione.

Cosa fare quando non c’è copertura?

Quando si scopre che la propria abitazione non è coperta dalla tecnologia desiderata, come la fibra FTTH, non tutto è perduto, ma bisogna procedere con realismo e consapevolezza. La prima cosa da fare è identificare quale tecnologia alternativa sia disponibile: spesso in assenza di fibra fino a casa, si può comunque accedere a soluzioni FTTC o FWA, cioè una connessione wireless basata su onde radio che offre velocità migliori dell’ADSL tradizionale. Queste tecnologie hanno limiti, ma in molte zone sono l’unica opzione.

È anche utile contattare più operatori, perché non tutti utilizzano la stessa rete. In Italia i principali soggetti operanti dispongono o costruiscono infrastrutture indipendenti: ciò che non è disponibile con un operatore, può esserlo con un altro. Esistono poi operatori specializzati in zone bianche o a fallimento di mercato, che offrono soluzioni su misura per aree isolate o rurali.

Nel frattempo, se si ha già sottoscritto un’offerta non attivabile, è importante sapere che il contratto può essere annullato senza penali. In base alla normativa vigente, se il servizio non è tecnicamente erogabile, il cliente ha diritto a recedere senza alcun costo. È però fondamentale intervenire subito, documentare le comunicazioni e non attendere l’attivazione sperando che le cose si sistemino. Agire con tempestività è il modo migliore per tutelarsi.

Diritti e doveri: cosa dice l’Agcom a riguardo?

L’AGCOM, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha stabilito norme chiare in materia di trasparenza, prestazioni minime garantite e diritto all’informazione per i contratti di fornitura di servizi Internet. In particolare, ha obbligato gli operatori a fornire al consumatore, prima della sottoscrizione, una scheda di trasparenza chiamata “Contratto informativo”, che deve includere i valori di velocità massima, minima, normalmente disponibile e garantita.

Se i dati rilevati sono inferiori a quanto previsto dal contratto, e il problema persiste, l’utente ha il diritto legale di recedere senza penali. Questo diritto si estende anche ai casi in cui l’operatore non riesce a completare l’attivazione del servizio a causa dell’assenza di copertura. Nel caso si presentassero incomprensioni tra cliente e operatore, Agcom mette a disposizione uno strumento velocissimo di conciliazione, ConciliaWeb, con il quale chiarirà presto diritti e doveri delle parti.

Scritto da Redazione Online

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