Quando si parla di arredo bagno e di spazi dedicati all’igiene personale, ci si imbatte in termini come lavabo, lavandino e lavamani. Questi tre elementi, pur essendo simili, presentano caratteristiche e utilizzi distinti che meritano un approfondimento. Conoscere le differenze può aiutare a scegliere l’opzione più adatta per le esigenze e per gli spazi a disposizione.
Capire i termini: lavabo, lavandino e lavamani
Iniziamo analizzando il termine lavabo. Generalmente, questo è associato all’ambiente bagno e viene utilizzato per il lavaggio delle mani e del viso. Caratterizzato da un design spesso elegante e funzionale, il lavabo è un elemento che può essere facilmente integrato in diversi stili di arredamento, dal classico al contemporaneo.
Al contrario, il lavandino ha un utilizzo più ampio e non è necessariamente relegato al bagno. Può infatti trovarsi in cucina, in lavanderia o in altri spazi della casa. È un termine più generico e si riferisce a qualsiasi vasca predisposta per il contenimento e il deflusso dell’acqua.
Pertanto, non è raro utilizzare il termine lavandino per descrivere anche i modelli presenti nei bagni.
Infine, c’è il lavamani, un dispositivo di dimensioni più ridotte rispetto ai precedenti. Questo elemento può essere considerato come una sorta di mini lavandino, perfetto per situazioni dove lo spazio è limitato.
Spesso viene posizionato in aree come corridoi, garage o terrazzi, dove è necessaria una fonte d’acqua senza occupare troppo spazio.
Tipologie e installazione
Per quanto riguarda le tipologie, i lavamani possono essere installati in vari modi: incasso, soprapiano o sospesi. La scelta di un modello sospeso è particolarmente vantaggiosa in spazi ridotti, poiché consente di utilizzare l’area sottostante per riporre altri oggetti, senza compromettere l’estetica generale.
Inoltre, un mini lavandino può essere una scelta stilistica astuta. Se ben progettato, può armonizzarsi con il resto dell’arredo, donando un tocco di eleganza anche in ambienti più piccoli. La chiave è la progettazione dell’area circostante: un piano di appoggio ben studiato può trasformare un semplice lavamani in un elemento funzionale e stiloso.
Unione di funzionalità ed estetica
Un mini lavandino, sebbene di dimensioni contenute, può rivelarsi estremamente pratico. Avere due lavamani affiancati in un bagno ottimizza gli spazi e crea una simmetria visiva che arricchisce l’ambiente. La concezione di un doppio lavabo non è più riservata solo ai bagni più spaziosi. Infatti, l’adozione di due lavamani in aree più ridotte può garantire una maggiore funzionalità senza compromettere l’equilibrio estetico.
Un esempio interessante è un bagno en suite progettato da Murs et Merveilles, dove un lavabo di piccole dimensioni è incastonato tra una finestra e una doccia, creando una sinergia tra gli elementi. Un grande specchio ad arco, che richiama la forma della porta d’ingresso, valorizza ulteriormente l’area, rendendola accogliente e luminosa.
Progettazione e dettagli
La progettazione gioca un ruolo cruciale anche in contesti più contenuti. Lo Studio Etthem ha dimostrato come un mini lavandino possa essere perfettamente integrato in una nicchia sotto una finestra, con un lavabo grande a complemento. Questa soluzione non solo mantiene l’ordine, ma contribuisce anche a rendere l’ambiente sereno e armonioso.
In un appartamento milanese, Lupettatelier ha creato un bagno degli ospiti che riesce a impressionare. Due lavandini bianchi, simmetrici e sostenuti da una struttura nera, si stagliano contro una vivace parete rossa, regalando un effetto visivo indimenticabile. La scelta dei materiali e dei colori si rivela fondamentale per la creazione di spazi accoglienti e ben organizzati.



