Quali elettrodomestici o abitudini fanno lievitare davvero le bollette?

Quando arriva la bolletta, è facile reagire con frustrazione senza chiedersi davvero da cosa dipendano quei costi.

Eppure, nella maggior parte dei casi, l’aumento dei consumi non è legato all’uso occasionale di un elettrodomestico, ma a piccole abitudini quotidiane poco efficienti e a dispositivi che consumano energia anche quando sembrano spenti.

Prima di pensare a tagli drastici o soluzioni estreme, può essere utile fare un’analisi consapevole dei propri consumi e capire dove intervenire in modo mirato. Esistono strumenti e risorse online come bollettecasa.it per risparmiare sulle utenze domestiche, che aiutano a monitorare, confrontare e ottimizzare le spese energetiche in modo semplice e concreto.

Gli elettrodomestici più energivori: chi sono i veri responsabili

Tra gli elettrodomestici che più pesano sulla bolletta, il frigorifero è in cima alla lista. Non perché consumi tanto in un colpo solo, ma perché lavora ininterrottamente tutto l’anno. Un frigorifero in classe A può arrivare a consumare circa 300 kWh annui, con una spesa vicina agli 80 euro. Il suo peso sulle emissioni di CO2 non è trascurabile: si parla di oltre 100 kg ogni anno, che moltiplicati per milioni di famiglie generano un impatto ambientale tutt’altro che marginale.

Il condizionatore è invece quello che nei mesi estivi può far impazzire i contatori. Il suo utilizzo medio, si attesta intorno ai 450 kWh all’anno per una famiglia italiana tipo, generando costi vicini ai 120 euro e un’emissione di CO2 che sfiora i 140 kg. Il problema, però, non è solo quanto consuma, ma come viene usato: impostare temperature troppo basse o tenerlo acceso anche quando non serve porta a sprechi enormi.

A seguire ci sono lavatrice e lavastoviglie. La prima, con circa 260 cicli all’anno, può arrivare a consumare 240 kWh, mentre la seconda si aggira sui 220 kWh se usata correttamente. La differenza, anche qui, la fanno le abitudini: lavaggi a pieno carico, temperature basse e programmi eco sono fondamentali per contenere i consumi, mentre prelavaggi, carichi parziali e cicli ad alta temperatura li fanno lievitare.

Infine, anche l’asciugacapelli ha il suo impatto, se usato quotidianamente, soprattutto in famiglie numerose. Può arrivare a superare i 2.000 Watt di assorbimento, contribuendo alla produzione di circa 25 kg di CO2 all’anno.

Lo spreco invisibile: il costo reale dello standby

Uno dei nemici più subdoli è il consumo in standby. È invisibile, costante e spesso ignorato. Molti dispositivi nelle nostre case restano collegati alla presa elettrica anche quando non sono in uso, assorbendo energia per mantenere attivo un display, un LED o semplicemente per essere pronti a riaccendersi in un attimo.

Si stima che un solo dispositivo in standby possa consumare da 1 a 4 watt ogni ora, il che significa fino a 35.000 Wh all’anno, ovvero circa 35 kWh. Se moltiplichiamo questo valore per 8-10 dispositivi (tv, modem, stampante, console, microonde, caricabatterie), il totale diventa rapidamente “salato”.

I dispositivi in standby possono arrivare a incidere fino al 10% del consumo totale di elettricità in una casa, tanto che l’UE si è mossa per porre un freno a tutto questo con nuove regole e standard per i produttori.

L’efficienza energetica comincia in fase d’acquisto

Uno dei principali criteri da considerare quando si acquista un elettrodomestico è la sua classe energetica. Le etichette europee, obbligatorie su tutti i grandi elettrodomestici, forniscono informazioni chiare e standardizzate sui consumi.

Dal 1° marzo 2021, l’Unione Europea ha introdotto una nuova scala che va da A (più efficiente) a G (meno efficiente), eliminando le vecchie etichette con segni “+”. Queste etichette indicano anche dettagli come consumo annuo, capacità, rumorosità e persino un QR code per verificare ulteriori dati online.

Investire in un dispositivo di classe A può sembrare più oneroso al momento dell’acquisto, ma nel medio-lungo termine si traduce in un risparmio vero. Un frigorifero o una lavatrice in alta efficienza, infatti, consumano molto meno rispetto a modelli di classe bassa, riducendo la spesa annua in bolletta e le emissioni di CO2 associate.

Scritto da Redazione Online

Strategie pratiche per ridurre i costi energetici in casa

Perché è importante verificare la copertura prima di attivare un’offerta Internet?

Leggi anche